Dal primo agosto aprirà ufficialmente il ciclomercato. O meglio i vari cambi di casacca potranno essere effettivi. Ma tanto già si muove. Con l’aiuto di uno dei più importanti procuratori, Alex Carera, cerchiamo di capire in che direzione si muove questo mercato. Quanto incidono i punti dell’atleta e come i team individuano il corridore da acquistare.
Uno degli ultimi annunci è stato quello di Matteo Fabbro alla Solution Tech-Vini Fantini, ma va detto che Fabbro era svincolato. I cambi annunciati per ora sono tutti quelli che riguardano i giovani, che passano ai devo team o da questi alla rispettiva WorldTour.

Alex, si inizia a parlare di ciclomercato estivo. Quando iniziano le trattative? E’ un po’ come il calciomercato, che più o meno si parla sempre, o in questo periodo si rafforzano un po’ le trattative?
Il ciclomercato è cambiato moltissimo negli ultimi 4-5 anni, diciamo nel post-Covid. Prima le trattative iniziavano durante le classiche in Belgio per i corridori da classiche, mentre per gli scalatori si parlava di Giro d’Italia e soprattutto dei giorni di riposo del Tour de France. Adesso non è più così. Le squadre lavorano con grande anticipo, programmano il futuro per ingaggiarsi i migliori corridori e quindi si parla già da gennaio.
Quindi non esiste un periodo definito in cui si parla di mercato?
No, non esiste più. Certo, ci sono le regole UCI che stabiliscono che gli annunci si possono fare solo dopo il primo agosto, ma le trattative si svolgono con largo anticipo. Un altro aspetto che è cambiato molto del ciclomercato è che le squadre, con i giovani forti e promettenti, non aspettano la scadenza del contratto. Addirittura iniziano l’anno prima a programmare l’estensione. Prendiamo Giulio Pellizzari che ha un contratto con la Red Bull-Bora fino al 2027: dopo il Giro d’Italia si è già iniziato a parlare del suo futuro.
Chiaro…
E’ normale, perché nessuno si può permettere di arrivare a scadenza, ma nemmeno di entrare nell’anno di scadenza. Se un corridore forte scade il 31 dicembre 2026, tu non puoi aspettare: già a ottobre 2025 l’hai perso, sicuramente un altro team avrà già trovato un accordo. Per questo i contratti si prolungano prima.
Si prolungano i contratti per avere poi delle clausole rescissorie, in modo da poter acquistare il corridore invece di prenderlo a parametro zero?
Esatto. Oggi succede sempre di più. Le squadre inseriscono clausole liberatorie, anche alla luce di quanto successo con Cian Uijtdebroeks e Maxime Van Gils: la legge belga permette di svincolarsi anche senza una clausola, prevalendo sulle regole UCI. Quindi le squadre si tutelano, e anche noi agenti lo facciamo, aggiungendo clausole che proteggono l’atleta giovane. Non si tratta solo di premi a fine anno, ma anche di rinegoziazioni del contratto in base ai risultati ottenuti.
Se un corridore si trasferisce dal primo agosto dalla squadra “X” alla squadra “Y”, si porta dietro anche i punti?
No, i punti restano alla squadra di provenienza. Quelli accumulati fino al 31 luglio rimangono alla vecchia squadra. Dopo il trasferimento, i punti ottenuti sono per la nuova squadra. L’esempio è quello di Alberto Bettiol nel 2024: ha lasciato i punti alla EF Education-EasyPost.
Quanto conta oggi la capacità di un corridore di fare punti, escludendo i “mega big” del ranking UCI?
Esatto, per loro è un altro discorso. Per i big contano le vittorie e i podi importanti. Fanno parte di squadre già sicure del WorldTour, quindi i punti non sono determinanti. Ma per gli altri corridori, bravi senza essere vincenti, i punti sono fondamentali. Squadre come Cofidis, PicNic-PostNL, Intermarché-Wanty, Arkéa-B&B Hotels e Jayco-AlUla valutano un corridore anche in base ai punti che può portare, vista la lotta per restare nel WorldTour.
Incrociando la “linea” del rendimento e quella dei punti: c’è una tipologia di atleta che vale di più. Che insomma ha più mercato di quanto “valga” tecnicamente?
Sì, è il corridore da gare di un giorno. Quelle corse valgono tanti punti, anche se alla fine dell’anno magari non ha vinto molto ha racimolato un bel po’ di punti. Questo corridore potrebbe oscillare tra la posizione 30 e 60 del ranking UCI.
Volendo fare un nome, solo per esempio?
Fare nomi è sempre delicato, ma direi Harold Martin Lopez della XDS-Astana. Ha fatto quattro corse a tappe di fila nei primi tre, poco conosciuto, ma ha ottenuto un sacco di punti. Oppure l’uruguaiano Guillermo Thomas Silva, anche lui poco noto ma molto produttivo in termini di punteggio.
Alex, al primo agosto vedremo tanti trasferimenti di giovani?
No – replica deciso Carera – perché i giovani normalmente arrivano dalle squadre Devo, e lì gli annunci si fanno prima di agosto. Basta guardare la classifica del Giro d’Italia Next Gen prima della penultima tappa: tutti i primi dieci hanno già un contratto WorldTour o lo avranno a breve.
E invece che colpi ti aspetti, sempre parlando di tipologie di atleti e non di nomi?
Mi aspetto acquisti importanti da parte della Ineos Grenadiers, ma nel mercato invernale, non da agosto. Dal primo agosto si muoveranno le squadre che rischiano di perdere la licenza WorldTour. Considerando che Romain Bardet ha lasciato la PicNic, loro avranno spazio. Stesso discorso per Intermarché e Cofidis: sono le tre squadre che potrebbero agire per salvare il salvabile.
Cercano di andare sul mercato per salvare il salvabile, ma non per prendere i punti già ottenuti da un corridore come detto, bensì sperando che ne porti di nuovi…
Esatto. Vogliono prendere un corridore che dal primo agosto al 31 ottobre possa “garantirgli” 300-400 punti. Punti che, a fine anno, possono fare la differenza tra avere o perdere la licenza WorldTour.
Dicevi che ti aspetti i grandi colpi per l’inverno dalla Ineos. Perché?
La Ineos ha bisogno di rinforzarsi. E’ un grande team, ma ha delle lacune. Mi aspetto che finalmente investa in un settore giovanile, perché è una delle pochissime squadre senza una vera Devo.
Dalle voci che girano sembra che qualcosa si stia muovendo…
Ma le voci non bastano. Siamo a giugno inoltrato e già ora sei in ritardo nella selezione dei migliori juniores di secondo anno per una devo 2026. Possono farla, ma devono sbrigarsi.
Le italiane faranno qualcosa dal primo agosto? O vedremo solo stagisti?
No, solo stagisti. Le tre Professional italiane sono in piena lotta per il trentesimo posto (quello che consente di poter ottenere una WildCard per i grandi Giri, ndr). La Polti-Kometa ha Davide Piganzoli che può fare punti importanti. Credo che da lui dipenda molto perché questa squadra resti nelle prime trenta. La VF Group-Bardiani ha una squadra più omogenea ed è leggermente avanti. La Solution Tech-Vini Fantini ha adottato una strategia efficace: meno visibilità, ma un calendario asiatico che sta portando molti punti. Credo sarà una sfida fino all’ultima corsa in Cina tra loro.